Niccolò Tornioli (Siena, 1598 – Roma, 1651), si affermò a Roma, dove ottenne un notevole successo, grazie alla grande considerazione di personalità di spicco come Francesco Borromini e Virgilio Spada. Il motivo va ricercato nelle sue abilità straordinarie in tutte le tecniche, l’olio su tela e su tavola, l’affresco, la pittura su marmo, ma il fascino autentico della sua arte risiede nell’originalità e nel mistero che avvolgono i soggetti delle sue opere, desunti da fonti letterarie e bibliche poco utilizzate dai colleghi, e dunque rare in pittura, e dal suo stile che oscilla tra le atmosfere sospese e chiaroscurate di Caravaggio e seguaci e l’opulenza dei panneggi, la brillantezza dei colori di matrice barocca. Fu inoltre un disegnatore instancabile ed un estroso progettista di apparati effimeri. Si ripercorrono, in dieci capitoli, le tappe della sua carriera e si indaga il carattere di un uomo che si rivela al contempo ingenuo ed arrogante, timido e determinato, creativo e convenzionale, contrasti che lo porteranno a collezionare successi a fronte di veri e propri fiaschi che peseranno non poco sulla fortuna critica.
FORMA VIVA
Il catalogo “Forma Viva”, presentando una straordinaria selezione scultorea, celebra la prima mostra di sculture della galleria Simon C. Dickinson e proclama la sua espansione nel campo della scultura antica e rinascimentale.
Con un’introduzione di Sir Timothy Clifford, il quale afferma quanto l’unione tra pittura e scultura sia di elevata importanza per le gallerie d’arte, la mostra, curata con passione e dedizione da Milo Dickinson, ed il corrispettivo volume, che comprende il catalogo completo dei marmi, dei bronzi e delle terrecotte, è un viaggio incantevole attraverso l’arte scultorea dal primo Quattrocento all’Ottocento italiano.
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